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Attenzione: evento scaduto!




La nuova mostra alla Fondazione HangarBicocca è dedicata all’artista tailandese Surasi Kusolwong, che realizza una spettacolare installazione site-specific nello shed, la parte iniziale del grande spazio dell’Hangar. Nelle navate grandi continua ancora, sino al 17 luglio, la mostra, completata nelle sue quattro fasi, del progetto Terre Vulnerabili. L’Hangar presenta l’opera di Kusolwong, classe 1965, i cui lavori sono già stati esposti in importanti luoghi dell’arte internazionali come la Tate Modern a Londra, il Palais de Tokio a Parigi, The Rose Art Museum a Boston, oltre alle Biennali di Istanbul e Venezia (2003), di Berlino (2001) e di Taiwan (2000). L’installazione prevede cinque tavoli da ping-pong, che i visitatori potranno utilizzare per giocare. Sopra ogni tavolo sono posizionati diversi tipi di oggetti e materiali dedicati a vari aspetti del lavoro di Kusolwong: oggetti di uso quotidiano, semplici, domestici e a volte kitsch come piccoli animali in gesso coperti da pezzi di conchiglie, o animali intagliati in legno e ancora oggetti tipici di diverse culture collezionati o fatti dall’artista. Nell’installazione saranno mischiati a materiali e oggetti che rimandano alla cultura dell’arte povera: specchi e forme ritagliate collegate ai simboli e ai manoscritti di Alighiero Boetti. Così giocando nell’installazione di Kusolwong, i visitatori entrano nel ritmo delle relazioni partecipando alla costruzione complessa e a volte contraddittoria della comunicazione della società contemporanea: un dialogo le cui domande e risposte molto spesso si creano giocando al rimbalzo, complicandosi o accelerandosi, provocando altre domande e altre risposte ancora… come nel gioco del ping-pong, domanda e risposta, da una parte e dall’altra… Nell’installazione trovano anche posto: una scultura a forma di cubo in alluminio collegata a una macchina del fumo; una scultura-vulcano fatta da una montagna di sale con al centro una lampada; un gruppo di sculture-tenda fatte di marmo, lastre di ferro, pezzi di legno e specchio; una scultura fatta di tutte le pagine del libro Living in the End Times di Slavoj Zizek, filosofo e psicanalista sloveno di matrice marxista che si occupa della crisi economico-sociale contemporanea; una scultura morbida fatta di spugne tagliate a blocchi rettangolari con un cartello dalla scritta “Prenditi del tempo per sederti e pensare”; una serie di lampade pendenti realizzate da Kusolwong, tra cui una posta a terra con un testo dipinto a mano dello scultore giapponese naturalizzato americano Isamu Noguchi scomparso nel 1988. Orario Tutti i giorni: dalle ore 11.00 alle ore 19.00; giovedì: dalle ore 14.30 alle 22.00. Lunedì chiuso
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