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Piergiorgio Odifreddi e la bellezza della ragione
Del 03/09/2013 di Angela Fiore - Un filosofo nel senso classico del termine, impegnato a difendere la ragione
Per uno scienziato e un appassionato razionalista non deve esserci complimento più lusinghiero dell'essere chiamato "la frusta laica della chiesa", titolo che a Piergiorgio Odifreddi è stato attribuito dal giornale spagnolo El País.
Odifreddi è, nel senso classico del termine, un filosofo, il che lo rende parte di una specie quasi estinta nell'occidente contemporaneo e oggetto di perenne stagione di caccia in Italia.
I suoi studi si sviluppano a partire dalla matematica e le sue pubblicazioni più strettamente di settore si alternano a una vasta e apprezzata produzione divulgativa, che mira a dimostrare l'importanza della cultura scientifica nella nostra società, la cui falsa democrazia dell'intelletto (che consiste nel dare lo stesso valore al sapere come all'ignoranza, al vero come al falso, alla scienza come alla superstizione) ha generato un apparente dominio della cosiddetta cultura umanistica.
Ne Il Vangelo Secondo la Scienza, Odifreddi lanciava il proprio credo provocatorio definendo la matematica come l'unica vera religione e scatenando, come era prevedibile, una tempesta di polemiche negli ambienti cattolici (ma a guardare alla storia della filosofia si capisce che Odifreddi è in ottima compagnia, dal momento che reazioni simili, con conseguenze peggiori, furono suscitate da Spinoza, Galileo e Giordano Bruno).
Nel recente saggio Come Stanno le Cose, il più popolare difensore della razionalità laica in Italia viaggia alle origini del sapere scientifico analizzando il De Rerum Natura di Lucrezio, dimostrando ancora una volta che il sistema del sapere contemporaneo si sforza di classificare come letteratura ciò che è nato per essere prima di tutto scienza.