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Oliver Sacks, scrivere da scienziato, vivere da artista
Del 22/09/2013 di Angela Fiore - La certezza della scienza come risposta al caos della vita: la base del successo di Oliver Sacks.
Diversi film sono stati tratti dalle opere divulgative di Oliver Sacks: quello che manca e che prima o poi qualcuno dovrebbe girare è, senza dubbio, un film sulla sua vita.
La scienza, che sarebbe diventata il fulcro della sua carriera, Sacks la incontrò durante i terribili anni del collegio. Fin dalla prima infanzia, infatti, Oliver e il fratello furono mandati a studiare in una scuola privata nella regione del Midlands, dove conobbero il lato peggiore delle istituzioni scolastiche inglesi, sotto il controllo tirannico di un preside sadico e depravato, che affamava i suoi alunni e li picchiava ferocemente. I numeri e la chimica furono, per il piccolo Oliver, un'ancora di solide certezze in un universo caotico e incontrollabile.
Timido e introverso, segnato indelebilmente da quegli anni di sofferenza, Oliver Sacks fu uno studente brillante e tormentato e, durante gli anni dell'università, in America, non esitò a provare tutte le droghe che gli capitavano sotto mano, divenendo prima un consumatore abituale e poi un vero e proprio tossicodipendente.
Parte di queste esperienze sono raccolte nel saggio di recente pubblicazione Allucinazioni. Se la motivazione "ufficiale" di questi esperimenti psicotropi era il desiderio di studiare gli effetti delle sostanze sulla mente umana, la spinta profonda verso queste esperienze fu costituita in gran parte il desiderio di trovare una via più breve e facile del normale per superare la patologica timidezza che da sempre lo tormenta.