L'albero dello scandalo

Ha suscitato scandalo e l'indignazione dei passanti, l'albero di Natale decorato da cento vibratori color fucsia installato in corso Como.

Il comune, sollecitato da segnalazioni e proteste, ha immediatamente avviato la procedura per lo smantellamento di quella che viene definita una provocazione inopportuna atta a creare disagio.

Eppure MySecretCase, sito di vendita online di sexy toys, aveva presentato la richiesta di occupazione di suolo pubblico in piena conformità con i parametri richiesti. Si difende in questo modo Norma Rossetti, responsabile del sito, che ricorda di aver pagato ben quattromila euro per poter tenere l'albero in corso Como fino al 28 dicembre. L'amministrazione ribadisce l'inopportunità dell'iniziativa e parla di fraintendimento, ricordando anche che sexy shop e sale scommesse sono escluse dai bandi per l'assegnazione degli spazi pubblici.

Intanto infuria la polemica e molti cittadini milanesi protestano a gran voce, costringendo l'assessore al commercio D'Alfonso ad arroccarsi sul dato tecnico delle tredicimila domande ricevute in un anno, troppe per poter approfondire ogni singola richiesta nel dettaglio, specie se il rendering, come in questo caso, sembra non presentare problemi.

Ma chi sono i cittadini che si offendono e a cosa è dovuta la loro reazione?

Di sicuro ad essere contestata è l'esibizione pubblica di oggetti erotici e su questo ognuno può avere la sua opinione. Tuttavia deve aver influito molto anche il "sacrilego" inserimento dell'installazione in un contesto natalizio e poco importa che l'albero, a differenza del presepe, abbia più a che fare con il folklore nordico che con la simbologia cristiana, perchè chi si è preso la briga di segnalare quella che ritiene un'indecenza si ritiene di sicuro profondamente offeso anche nel suo spirito religioso.

Di fronte a tanta solerzia e profonda tensione etica, non possiamo che rendere onore al merito, certi di trovarci di fronte ad autentici soldati della fede, esegeti del vero significato del Natale.

Di sicuro queste stesse persone non confinano il moralismo alla piazza, per poi indulgere nel privato a comportamenti che condannerebbero in pubblico, e gli uomini che si dicono nemici delle decorazioni "alternative" di questo contestatissimo albero di Natale, non sono gli stessi che contribuiscono allo sfruttamento della prostituzione per poi tornare ad animare il "presepe" domestico, sfoggiando l'aureola dei padri di famiglia.

Insomma, in coloro che vedono in un vibratore l'oggetto dello scandalo che distrugge l'atmosfera natalizia, dobbiamo e vogliamo supporre un rigore morale direttamente proporzionale alla misura della loro vibrante indignazione e della loro sensibilità iconografica.

O almeno così dovrebbe essere, in un mondo sincero.