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Vincere anche dopo i reality: Luisa Cuozzo
Notizie Milano

Luisa: "Da Masterchef a Pallino"

Del 21/01/2013 di Ivan Filannino - Intervista alla seconda classificata del talent show culinario

Si è classificata seconda nella prima edizione di Masterchef Italia, superata in finale dall'italo-greco Spyros Theodoridis, ma quando si è trattato di realizzare il suo sogno, Luisa Cuozzo, non è stata battuta da nessuno.
La "cuciniera" (come ama definirsi) napoletana, dopo aver stupito e lasciato a bocca aperta, anzi piena, chef come Carlo Cracco e Bruno Barbieri, ha aperto il suo primo ristorante a Napoli battezzato "Pallino" e, vedendo le recensioni lasciate sul web dai commensali, la sua cucina si sta confermando di altissima qualità.

Luisa ora si è buttata a capofitto in questa nuova avventura, ma ha trovato il tempo per raccontare in esclusiva ai microfoni di "MilanoLocali.it" le soddisfazioni che si sta togliendo.

Ciao Luisa, raccontaci come è cambiata la tua vita dopo Masterchef?
È cambiata perché ora faccio il lavoro dei miei sogni, mi sveglio la mattina con la voglia di andare a lavorare e a volte nemmeno mi addormento, perché penso sempre al ristorante e a nuovi piatti per il menù. Masterchef mi ha cambiato la vita, dà grandi possibilità a chi ama la cucina.

Come è nato il tuo amore per la cucina?
Credo sia nato con me, mia mamma mi dice sempre che da piccola, invece di far sposare Barbie con Ken, io preparavo loro da mangiare, poi appena è uscito il Dolce Forno, me lo sono fatta regalare e ho iniziato a cucinare. Inoltre, vengo da una famiglia che non ha grande amore per la cucina, mia mamma lo fa solo per esigenza, io sono un'eccezione.

Da quale dei tre giudici di Masterchef hai imparato di più?
Da Bruno Barbieri perché era l'unico che a telecamere spente si avvicinava e ti dava consigli, era molto disponibile e aperto al dialogo. Cracco e Bastianich invece si limitavano a "Buongiorno" e "Buonasera".

Quanto è durata la delusione per non aver vinto?
Fai conto che dopo che Cracco ha annunciato la vittoria di Spyros, io ho pianto per almeno quattro ore, ci sono rimasta malissimo. Su internet hanno detto che sono una rosicona e io ho sofferto per tutte le critiche ricevute, ma quando ne hai passate tante per arrivare in finale ci tieni a vincere. Devo dirti la verità, ora penso che sia meglio così perché forse se avessi vinto non avrei potuto aprire il ristorante. Ora sto facendo qualcosa per il mio futuro e mi sto creando una carriera, ci sono critici napoletani che stanno recensendo il mio ristorante, regalandomi belle soddisfazioni.

Il tuo Pallino non è un semplice ristorante dove entri mangi e te ne vai.
Esatto. Appena entri ti trovi davanti a un'esplosione di colori, il progetto architettonico è del mio amico e socio Dario Meo. Volevamo distinguerci dagli altri ristoranti che sono dorati o bianchi, il nostro è il primo locale super colorato d'Italia e tutti hanno detto che la prima cosa che trasmette è l'allegria. Inoltre organizziamo lezioni di cucina per bambini dai 6 ai 12 anni, ho scoperto che Masterchef è seguitissimo dai bambini e, quando una signora mi ha proposto di organizzare una festa per trenta bambini, mi è venuta questa idea.

Come ti trovi a lavorare coi ragazzini?
Mi diverto tantissimo, mi sento anche io di nuovo bambina. Anche le mamme sono contente perché a casa cercano sempre di non far sporcare i figli, mentre da noi possono sbizzarrirsi e imparare qualcosa. È bello vedere lo stupore nei loro occhi quando scoprono che da un quadratino di pasta si possono creare le farfalle.

Per te la cucina è anche un'arma di seduzione?
Non te lo so dire, però il mio fidanzato l'ho conquistato con un dolce. Si dice "impara l'arte e mettila da parte" e io, la prima cosa che ho fatto, è stata cucinare un dessert. Quello che voglio comunicare con la cucina è la passione che ho, penso che non potrei fare un altro lavoro nella vita.

Che rapporto hai coi clienti del tuo ristorante?
Ogni sera esco dalla cucina e faccio la sposa, come si dice a Napoli. Giro per i tavoli a chiedere opinioni e ad ascoltare le critiche sia positive sia negative. A volte ci rimango male quando torna indietro un piatto, ma mi dicono che il motivo non è che non è buono, ma che sono troppo pieni e di questo sono contenta, perché non voglio che la gente esca del mio ristorante ancora affamata.

C'è un personaggio dello spettacolo per cui ti piacerebbe cucinare?
Non mi viene in mente nessuno, io da piccola ero una secchiona, sono una giovane vecchia. Mi sarebbe piaciuto nascere nei primi dei '900, sarei stata sicuramente una suffragetta perché sono molto femminista e anche nel mio ristorante la brigata è composta solo da donne. Quindi, diciamo che mi piacerebbe cucinare per delle donne che hanno combattuto per i diritti femminili e che abbiano fatto qualcosa di importante.

Che piatto prepareresti?
Alle donne piacciono le cose semplici, a Pallino scelgono spesso il pollo in crosta di mandorle, con cicoria ripassata e salsa di limoni di Sorrento.

Gli uomini invece cosa preferiscono?
L'uomo vuole un piatto strong, sceglie soprattutto la genovese che è un piatto unico che riempie.

Stai seguendo la seconda edizione di Masterchef?
Sì, e devo dire che quest'anno i giudici sono più cattivelli, fanno molte critiche negative. I ragazzi sono più bravi e hanno anche il vantaggio di sapere già a cosa vanno incontro.

C'è qualche concorrente che ti ha colpito?
Sarà perché un po' mi rivedo in lei visto che su internet la stanno attaccando pesantemente, ma credo che le idee di Tiziana, in cucina, siano buone. Il carattere non va giudicato, ma solo le doti culinarie. Mi piace tantissimo Maurizio, anche se fa cose molto elaborate. Marika è abbastanza brava, mentre chi non mi convince è Paola.

Vuoi chiudere con un messaggio ai lettori?
Grazie a voi e invito tutti i lettori da Pallino per provare che ciò che si vede in televisione è vero, altrimenti ci si può incontrare al congresso "Identità golose" che si terrà a Milano dal 10 al 12 febbraio, un'occasione importante per me, per incontrare grandi chef e imparare qualcosa di nuovo.


Perché in cucina serve l'umiltà di essere sempre pronti a imparare e Luisa sembra essere partita col piede giusto dimostrando che, con determinazione, talento e passione, si può avere successo anche quando le telecamere della televisione si spengono.

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