Daniel Barenboim: in veste di scrittore

Il percorso artistico di Daniel Barenboim ha conosciuto diverse svolte, tutte mirate all'eccellenza. Nato in Argentina, da genitori russi di origine ebraica, è stato un pianista precocissimo e ha messo a frutto il suo talento studiando in Europa fino a diventare uno dei più celebrati concertisti del mondo. Contemporaneamente ha intrapreso una fulgida carriera da direttore d'orchestra e, anche in questo caso, si è attestato nell'olimpo dei più grandi del nostro tempo.
Negli ultimi anni, Daniel Barenboim si è presentato al mondo anche come scrittore, l'ultimo dei suoi saggi, La Musica è un Tutto è pubblicato in Italia da Feltrinelli. Anche in questa nuova impresa non ha seguito le strade già battute da altri (se non dai più grandi maestri dei secoli passati).

Che fosse un teorico dell'importanza politica e sociale della musica, era chiaro dalle scelte altamente significative di alcune sue performances (Wagner in Israele, musica barocca nella Striscia di Gaza, la fondazione della West-End Divan Orchestra che unisce musicisti israeliani e palestinesi). I suoi saggi sulla musica sono perle di analisi etica, estetica e filosofica, che si servono della teoria musicale, presentata in modo accessibile al grande pubblico, per stimolare riflessioni sulla condizione umana.

Barenboim ci spinge a considerare la musica come educazione alla bellezza e all'espressione dello spirito umano, ma anche come disciplina, che richiede studio, applicazione e impegno, la comprensione dell'importanza di un sistema di regole che permette di raggiungere la vera libertà.