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Skagboys

- Irvine Welsh
- EDITOREGuanda
- GENERERomanzi
- DATA DI USCITA24/10/2012
- PREZZO20,00
Skagboys
Il prequel di Trainspotting
RecensioneSkagboys
Tutti (o quasi) coloro che negli anni 90 avevano un'età compresa fra i 14 e i 25 anni sono stati folgorati da Trainspotting. Molti sono arrivati al libro attraverso il disturbante film di Danny Boyle e associano indelebilmente il personaggio di Mark Renton, al viso magro di un giovanissimo Ewan McGregor, ma a uscire da tutto questo clamore come icona di una generazione è stato senza dubbio Irvine Welsh.
Il suo modo di raccontare l'eroina si presentò al mondo con una violenza quasi senza precedenti e furono in molti a sentire che era il modo giusto: scevro dal paternalismo disgustato del borghese per bene, ma anche distante dalle sciocche romanticherie del ragazzino autolesionista. I tossici di Welsh non erano diafani sognatori come Christiane F, o bellissime rockstar internazionali come Kurt Cobain e Jimi Hendri: erano brutti, sporchi, cattivi, degradati, ignoranti e senza dignità. Molto più stupidi di quanto loro stessi si ritenessero, ma molto meno di quanto alla società facesse comodo immaginarli. Erano, in una parola, tossici normali.
Con Skagboys, Welsh si addentra nel terreno accidentato e pericoloso del prequel e non si può non trattenere il fiato nell'aprire il libro, per la legittima paura che si tratti di una mal riuscita operazione commerciale.
Fin dal primo paragrafo, fortunatamente, si tira un sospiro di sollievo: Welsh si conferma incapace di sbagliare un colpo. Il lato disturbante di questo libro non è la scoperta della quotidianità degradata di un gruppo di eroinomani, ma la realizzazione del fatto che i protagonisti che abbiamo visto abbassarsi alle peggiorni nefandezze in Trainspotting, non sono strani animali strisciati fuori da una palude misteriosa, cresciuti ai margini di un disagio sociale estremo e della più bieca emarginazione.
Guardando nel loro passato, nei loro anni '80, li scopriamo giovani normali, con lavori precari, ambizioni, sogni, passioni politiche, sentimentali, calcistiche, oppressi da una generale mancanza di prospettive e da famiglie mediocremente disfunzionali come ne conosciamo tante. Sarà la mediocrità, espandendosi inesorabilmente, a fagocitare tutto il resto, creando il vuoto che è l'ambiente ideale per l'ingresso trionfale dell'eroina nelle loro vite.
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