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Petros Markaris e il suo Montalbano di Atene
Del 07/09/2013 di Angela Fiore - Come lo scrittore siciliano, Markaris ha creato un commissario vicino al cuore dei lettori.
Petros Markaris la crisi l'ha vista arrivare da lontano e si è disposto a raccontarla sul lungo periodo, quando ancora era opinione diffusa che si trattasse di una tempesta passeggera. Convinto della propria analisi - che si è rivelata tristemente corretta - Markaris ha dedicato al declino economico della propria nazione e dell'intera area mediterranea una trilogia (Prestiti Scaduti, L'Esattore e l'ultimo romanzo Resa dei Conti).
Il protagonista di questi romanzi (e dei quattro precedenti) è il commissario Costas Charitos, che è stato alternativamente definito il fratello greco di Maigret o il Montalbano di Atene. Charitos rientra a pieno titolo nella tradizione dei detective e poliziotti simpatici, solitari ma circondati da un colorito universo di personaggi complementari e soprattutto poco inclini al glamour. Come il nostro Montalbano, il detective ateniese è motivato nel proprio lavoro prima di tutto da un forte senso della giustizia, poco interessato al guadagno personale (che infatti non è praticamente contemplato), sempre a bordo di una macchina scassata e inaffidabile e accompagnato da almeno una donna in grado di compiere meraviglia culinarie a base di riso (nel caso di Montalbano erano gli arancini, Charitos ha una moglie specializzata in pomodori ripieni alla turca).
Nel descrivere con accuratezza meticolosa una Grecia piagata dalla crisi, dalla miseria, dalla corruzione e da un generale senso di disperazione per il futuro, Markaris si lascia attraversare da una vena più o meno consapevole di ottimismo. Il fatto che in questo panorama sconfortante ci sia un poliziotto disincantato che agisce ancora solo per amore della giustizia è quasi inevitabilmente un appello alla speranza.