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Parola al graffiti writer KayOne
Notizie Milano

Intervista a Marco "KayOne" Mantovani

Del 27/09/2013 di Ivan Filannino - "Le istituzioni devono ascoltare la voce degli street artist"

Da qualche giorno Milano è più colorata, merito di Stadio Street Player 2013, iniziativa organizzata da Stradedarts che ha permesso a più di cento writers di pitturare il muro dell'Ippodromo in via Caprilli lungo un chilometro.

Tra i promotori di questo evento c'era anche KayOne alias Marco Mantovani, grande esponente della Street Art e vero e proprio pioniere dei graffiti a Milano.

La redazione di MilanoLocali.it ha incontrato KayOne per raccogliere le opinioni dopo un lungo week end di graffiti.


Allora Marco, raccontaci come è andata questa edizione 2013 di Stadio Street Players
Un successo. Due belle giornate di sole, con circa 150 artisti a dipingere oltre 1 km di muro, uno spettacolo! Tanta è la gente che è passata a farci visita, incuriosita per una volta, di poter vedere questi artisti all'opera, di cui spesso ammirano il risultato, ma senza vedere come viene realizzato. Momenti così sono più unici che rari a Milano, ma spero che siano di ispirazione per chi gestisce la nostra città e spesso non capisce che questa forma di espressione ha delle grandissime potenzialità per rendere la nostra città ancora più bella.

Con quale criterio sono stati scelti i writers? Ci sono stati dei lavori che ti hanno colpito particolarmente?
L'iscrizione era libera, bastava far vedere di avere un percorso già sviluppato come Graffiti Writer o Street Artist, questo per aprire anche a ragazzi più giovani, spesso non considerati, che per una volta hanno potuto dipingere fianco a fianco con artisti con più esperienza che hanno fatto la storia di questa espressione. Un lavoro che mi ha colpito particolarmente? Senza dubbio quello che hanno realizzato i bambini dai 5 anni in su, che volendo provare gli spray hanno creato la loro composizione, forse un giorno lasceremo il testimone a loro.

Spesso il rapporto tra writers e istituzioni è difficile. Com'è la situazione a Milano?
Il rapporto con le istituzioni per quanto riguarda la mia società Stradedarts è a livello zero. Più volte personalmente ho scritto al sindaco Pisapia e a diversi assessori per chiedere un incontro e presentare le nostre iniziative e proposte, ma non ho mai ricevuto risposta. Il Comune ha patrocinato la prima edizione di Stadio Street Players, ma niente di più, mai una visita di un politico per parlare con noi.

Avete già in mente qualcosa per la prossima edizione?
Tra due anni per l'Expo 2015 Stadio Street Players arriverà alla terza edizione! Cosa abbiamo in mente? Semplice raddoppiare lo spazio sul muro e ascoltare tanti dei residenti che durante questa edizione sono passati chiedendoci di fare anche l'altro lato del muro dell'Ippodromo del Galoppo.

Il weekend dopo lo Stadio Street Players si svolgerà il Cleaning Day in cui verranno ripuliti i graffiti abusivi, cosa pensi di queste iniziative?
Capisco molto bene le motivazioni che portano molti cittadini a detestare il Graffiti Writing e la Street Art e condivido moltissime delle loro idee. Mi piace ricordare in questi casi che io vivo a Milano e dipingo dal 1988... il Comune di Milano da allora ha concesso a cinque artisti (io ero uno di loro) un muro da dipingere. Possiamo pensare che questo sia l'agire per cercare di canalizzare il fenomeno? Mi ripeto, concedere più spazi sarebbe un modo per guidare l'azione di tanti writers che avrebbero al quel punto l'opzione di scegliere tra legale e illegale, decidendo di dedicare ai loro lavori tutta l'attenzione necessaria, rubando, magari, un po' di tempo alla voglia di tag selvaggia! Pensateci voi, fatemi parlare con qualcuno che ha voglia, veramente, di ascoltarci!

Ringraziamo KayOne per la disponibilità e speriamo che il suo messaggio arrivi presto alle orecchie delle istituzioni che ancora non si rendono conto che col passare del tempo anche l'arte si evolve.

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