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Non ottimismo, ma fiducia: le ragioni di Aldo Cazzullo
Notizie Milano

Aldo Cazzullo, il non ottimista

Del 14/11/2013 di Angela Fiore - Aldo Cazzullo è uno dei pochi a credere ancora fermamente nel futuro dell'Italia

All'epiteto di ottimista, che associa a un concetto di fatalismo che non gli è proprio, Aldo Cazzullo preferisce quello di fiducioso, dal momento che la fiducia si fonda sull'analisi oggettiva delle potenzialità di una situazione, piuttosto che sulla convinzione che una qualche forza invisibile spingerà gli eventi in una direzione favorevole. Aldo Cazzullo, firma di spicco prima de La Stampa e poi del Corriere della sera, ha espresso queste considerazioni in occasione dell'uscita del suo libro Basta Piangere!, ma le ha costruite nel corso di una lunga e fortunata carriera da giornalista e, più recentemente, da scrittore.

Buona parte della sua produzione saggistica è animata da un sentimento quasi incontenibile di amore e ammirazione per il proprio paese, del quale ostinatamente mette in luce le potenzialità e i progressi, piuttosto che le mancanze e gli anacronismi, che ricevono indubbiamente già abbastanza attenzione nel dibattito pubblico. Leggendo gli ultimi saggi di Aldo Cazzullo (in particolare, oltre all'ultimo uscito, i due precedenti Viva l'Italia e L'Italia s'è ridesta), emerge il ritratto di un paese che si è rialzato dalle macerie della guerra ed è fiorito quasi senza accorgersene, per recuperare coscienza di sé solo in presenza di un nuovo declino, mancando di notare tutto ciò che di buono è accaduto nel frattempo.

Categorie: Scrittori

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