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Dagli scritti giovanili al Teatro della Crudeltà: Antonine Artaud.

La razza degli uomini perduti e altre prose

Antonine Artaud, La razza degli uomini perduti e altre prose
  • Antonine Artaud
  • EDITOREVia del Vento
  • GENERESaggistica
  • DATA DI USCITA10/01/2013
  • PREZZO4,00
Descrizione

La razza degli uomini perduti e altre prose

Una raccolta di inediti che completano la produzione di uno degli autori più tormentati del XX secolo

Recensione

La razza degli uomini perduti e altre prose

La recentissima pubblicazione di questo libretto di prose, finora inedite in Italia, rappresenta un completamento essenziale della frammentaria opera di Antonin Artaud, il cui potere incendiario resta immutato,  attraverso oltre mezzo secolo di censure e controversie.

Questo volume comprende scritti di periodi diversi, accorpati per riempire i vuoti nella produzione conosciuta di questo autore, la cui vita fu straziata dalle peggiori esperienze che un essere umano possa vivere.
Accanto ai primi testi, poco noti spiccano alcuni degli ultimi lavori, successivi alla pluriennale reclusione in numerose cliniche e manicomi, che segnò indelebilmente la vita e la produzione dello scrittore. Uno dei testi contenuti in questa antologia, Il Villaggio dei Lama morti, non è mai più apparso, neanche in Francia, dopo la prima pubblicazione, avvenuta nel 1932 sulla rivista “Voilà”.

Questo volume spazia lungo una parabola temporale e concettuale, che attraversa tutto l'arco di tempo ed esperienze che portò Artaud a formare le proprie teorie sulla società, i cui poteri distruttivi hanno forti connotazioni magiche e con la quale l'individuo lotta disperatamente, in uno scontro che Artaud sognava di mettere in scena nel suo Teatro della Crudeltà.
I toni e la visione del mondo sottesa agli ultimi scritti, rispetto a quelli giovanili, subiscono un progressivo spostamento dall'esaltazione pre e post surrealista verso un'amara, lacerante ossessione per i meccanismi sociali che portano all'isolamento del diverso, del folle e del genio.

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