I vigili chiedono un nuovo look

"Basta giacca e cravatta," è il grido dei vigili milanesi che chiedono un abbigliamento più casual e sportivo per svolgere il loro lavoro in strada.

I ghisa hanno spedito una lettera a Palazzo Marino e al comando di Piazza Beccaria chiedendo "praticità nelle uniformi tecniche, con tessuti e fogge confortevoli e adeguati all’uso quotidiano".

Tra gli argomenti esposti anche quello della sicurezza, infatti la cravatta potrebbe essere usata come cappio da un malintenzionato. Molto meglio polo e maglione, ma la risposta di Palazzo Marino non fa ben sperare: «La divisa è definita da un regolamento regionale che non ammette variazioni».

I vigili milanesi, però, non si arrendono e portano l'esempio di Cremona, dove la divisa tradizionale è riservata alle cerimonie, mentre per il lavoro di tutti i giorni sono stati disegnati felpe e maglioni con il benestare della Regione.
Questa è la tendenza europea, anche in Francia e Spagna la polizia locale veste giacca e cravatta solo nelle occasioni formali e persino la polizia italiana è pronta ad offrire tessuti più comodi agli agenti delle volanti.

A rimanere fuori da questo rinnovamento sembrano essere solo i poveri ghisa di Milano che si chiedono: "Perché noi dobbiamo continuare a vestire in modo così inadeguato?".