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Carsten Nicolai, tra suono e immagini
Del 30/08/2012 di Lucia Conti - L'arte multimediale del fondatore della Raster Noton

A cavallo tra gli anni novanta e il decennio successivo, Carsten Nicolai (noto anche come Alva Noto) è un artista sperimentale che si muove sia nell'ambito della produzione musicale "Alternativa", che in quello delle installazioni sonore, peraltro ospitate da prestigiosi musei internazionali.
Nasce nel 1965 a Karl-Marx-Stadt (attuale Chemnitz), città della Germania dell'est situata nel Land della Sassonia.
Da bambino è ossessionato dalle emissioni sonore dei pipistrelli, con cui addirittura ritiene di poter comunicare. In seguito studia architettura e design del paesaggio, per poi dedicarsi definitivamente alla risoluzione di problemi creativi legati alle proprietà del suono e dello spazio.
Nei primi anni novanta fonda la Noton che nel 1996 diventa, con la collaborazone di Olaf Bender, la Raster Noton, etichetta di produzione audiovisiva che scavalca i limiti della label classica e si concentra, oltre che sulla ricerca musicale, anche sulla ridefinizione del supporto come feticcio "unico e insostituibile", indipendente dal suo aspetto funzionale. Un valido modo per sopravvivere nell'era della musica fruita prevalentemente via internet... forse l'unico.
L'etichetta aggrega tutti gli artisti contemporanei da sempre interessati ai linguaggi multimediali, da Ryuichi Sakamoto a Carl Michael Von Hausswolff.
Come artista Nicolai collabora, tra gli altri, con Michael Nyman, si interessa alla scomposizione del suono e si dedica ad un lavoro di ricerca spesso legato ad elementi di matematica ed ottica e in generale caratterizzato da un approccio decisamente multidisciplinare.
Con il tempo comincia a introdurre sempre più spesso "visuals" e a produrre installazioni che includono anche la pittura e la scultura.
Le sue opere, in bilico felicissimo tra sperimentazione acustica e visiva, trovano illustri collocazioni al Guggenheim di New York, al Moma di San Francisco, alla Modern Art di Oxford , alla Tate Modern di Londra e alla Biennale di Venezia.