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Prima visione, 42 fotografi per Milano
Del 24/01/2013 di Andrea L. Casiraghi - Le contraddizioni, i luoghi, gli angoli più remoti di una città in forte trasformazione. Un lavoro di 42 fotografi per Milano.
La fotografia è racconto, descrizione di realtà in mutamento e didascalico mezzo per la narrazione di fatti.
Milano è una città complessa, radicata su un vasto territorio in continua evoluzione. Una realtà urbana eterogenea e sempre più multietnica. Negli ultimi anni ha vissuto forti trasformazioni sia da un punto di vista strutturale che sociale.
Prima visione, i fotografi e Milano, è l’unione tra la fotografia come strumento di narrazione e la città come terreno di indagine. Un soggetto privilegiato da descrivere nei suoi più comuni contrasti. Quarantadue fotografi hanno scelto Milano per riflettere sulle trasformazioni del tessuto urbano e non solo.
Dalla periferia al centro storico, attraverso i grandi cantieri, i vecchi quartieri, i parchi, le persone. La notte e il giorno, elementi nei quali si distinguono ombre e luci di un capoluogo, si intravedono le abitudini dei milanesi, i segnali della modernità, le problematiche architettoniche e sociali radicate nel territorio; uno spaccato di vita che ferma nel tempo un periodo storico di forte evoluzione.
Presentata a gennaio dalla Galleria Bel Vedere questa collettiva è anche un interessante lavoro di promozione di una nuova generazione di fotografi, che a fianco a nomi storici (come ad esempio Berengo Gardin), espone la propria visione della realtà. Stili differenti si amalgamano seguendo una linea ben delineata, un filo conduttore che trasforma molteplici identità fotografiche in una grande storia fatta di attimi, di immagini surreali, di luoghi storici stravolti nella fisionomia, di angoli nascosti, di atmosfere e di tutte quelle particolarità che nel complesso rendono l’idea di un grande città europea in costante cambiamento.