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L'esperienza fotografica di Nino Migliori.
Notizie Milano

Nino Migliori, neorealismo e fotografia

Del 12/11/2012 di Andrea L. Casiraghi - I giorni del Neorealismo nell'esperienza fotografica di Nino Migliori.

Le immagini di Nino Migliori hanno attraversato l’Italia, raccontando storie, volti, popolazioni. Un reportage schietto e senza censure politiche, una narrazione viva e completa.
L’esperienza del fotografo è così maturata negli anni, crescendo di pari passo all’evoluzione della comunicazione, trovando con il tempo inedite forme espressive.
Insieme alla concettualità delle ultime opere e le sperimentazioni su lastre e pellicole, Migliori lascia alla cultura della fotografia italiana un corposo bagaglio di informazioni sulla vita del Paese e sul’arte figurativa applicata al mezzo fotografico.

Ma parlare del fotografo bolognese vuol dire prima di tutto raccontare quei nove anni, tra il 1950 e il 1959, in cui la sua produzione ha raccolto in modo puntuale la vita di un'Italia in ripresa.

Il dopoguerra finito da qualche anno, la riscoperta del Mezzogiorno come drammatica e lucida realtà, la nascita di nuove correnti artistiche ai margini della ricostruzione, sono elementi che nell’insieme descrivono compiutamente il clima in cui il fotografo mette insieme uno dei più sentiti e corposi lavori fotografici della sua carriera.

Il neorealismo, l’impulso dato da un’immagine raccontata dalla strada, diventa l’involucro per la trasmissione di dati sociali. L’estetica si mette al servizio della riscoperta di sacche di povertà e arretratezza, di miti arcaici dimenticati nelle campagne del Sud (si pensi ai viaggi di De Martino), di volti di operai e minatori come espressione viva e brutale delle condizioni della popolazione.

Il fotografo Nino Migliori, e come lui altri (per citarne alcuni: Patellani, Petrelli, Pinna, Gilardi), racconta con sguardo oggettivo quell’Italia fuoriuscita dalla guerra e dal regime; aiuta, con le sue immagini, a conoscere un mondo nascosto e vivo.
Il neorealismo in fotografia (come nel cinema e in letteratura) fu un mezzo utile alla ripresa ed una forma estetica che, fino agli anni sessanta, tenne in vita la consapevolezza sociale della nazione. La politica, la borghesia, il giornalismo hanno così preso coscienza di quello che per anni era stato nascosto e grazie a questa esperienza si è costruita e archiviata l’immagine storica del Paese.

Categorie: Fotografia

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