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Alfredo Rapetti Mogol: dipingere la parola su tela: il figlio del celebre paroliere di Bat...
Notizie Milano

Rapetti Mogol: la pittura incontra la parola scritta

Del 18/07/2013 di Lucia Conti - Parole su tela con la tecnica dell'impuntatura per un risultato vicino all'arte concettuale e a Fontana

Apre il 18 luglio la mostra di Alfredo Rapetti Mogol allo Spazio Oberdan.

Un nome che si lega inevitabilmente a quello del nonno Mariano (il paroliere di "Vecchio scarpone" e "Le colline sono in fiore"), ma soprattutto del padre Giulio, il Mogol dello storico sodalizio con Lucio Battisti.

Anche Alfredo, che ama usare il nome d'arte di Cheope, sembra seguire le orme di questa solida e per alcuni aspetti "ingombrante" tradizione familiare, e firma i testi di alcuni brani di Ivan Graziani, Raf, Gianni e Marcella Bella, per poi cominciare a collaborare con Celentano, Mina e nomi di rilievo internazionale, da Carlos Santana a Gilberto Gil. Tuttavia, accanto a questa attività, che di certo non delude le aspettative familiari, se ne affianca un'altra, vale a dire la pittura, nutrita da anni di interesse autentico per la letteratura, la musica, la poesia e tutte le discipline creative, in primis le arti figurative.

Alfredo Rapetti Mogol studia infatti presso la scuola del fumetto a Milano e presto si unisce ad Alessandro Algardi e a Mario Arlati in una ricerca pittorica che ha come "quartier generale" l'atelier di Via Nota.

Sono anni di impegno intenso, che forgiano uno stile originale e generano l'intuizione diconiugare la pittura alla parola scritta per mezzo della tecnica dell'impuntura, con sfumature che ricordano l'arte concettuale, le avanguardie storiche, alcune sperimentazioni "spazialiste" di Lucio Fontana e molto altro.

Moltissime le personali e le collettive che lo vedono esporre in Italia e all'estero con ottimi riscontri di pubblico e critica.

L'artista fa inoltre parte dal 2004 del gruppo "Signes et Traces", fondato da Riccardo Licata.

Categorie: Arte e cultura

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