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Marco Balani, dal teatro di narrazione alla letteratura
Del 04/10/2013 di Angela Fiore - Marco Baliani è fra gli esponenti principali del teatro italiano di narrazione
Il teatro italiano, per quanto sofferente e bistrattato, può contare su una corrente di autori/interpreti che catalizzano l'attenzione del proprio pubblico, attraverso un accuratissimo lavoro sulla parola, su temi di grande rilevanza sociale e talvolta politica. L'iniziatore di questa corrente, detta teatro di narrazione è stato Dario Fo, ma oggi fra i suoi esponenti più significativi troviamo Marco Paolini, Ascanio Celestini e, naturalmente, Marco Baliani.
L'attività teatrale lascia una traccia profonda e corposa nello stile del Baliani scrittore, che con il secondo libro L'Occasione, presentato di recente al Teatro dei Filodrammatici di Milano, si addentra nella forma del romanzo, pur ricollegandosi ai temi sociali e politici che da sempre lo appassionano. La ricerca sulla parola - intesa come significante ma anche come suono - che è propria di chi si accosta alla scrittura partendo dal teatro, fa sì che la prosa di Baliani sia una traccia fedele della sua voce e che conservi la musicalità intrinseca propria di chi è abituato a immaginare le parole come fenomeni fisici, che si percepiscono coi sensi e incidono su chi le ascolta.
In veste di scrittore, Baliani arricchisce l'impianto drammatico delle proprie narrazioni abituali, riuscendo ad ampliare le interazioni e i punti di vista e scandagliando fenomeni sociali con la ricchezza propria della narrazione lunga, destinata non a essere "assorbita" nello spazio di uno spettacolo, ma fruita su un tempo più esteso, in modo privato e intimo.