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Le storie imperfette di Margaret Mazzantini
Del 19/12/2013 di Angela Fiore - I suoi libri e i relativi adattamenti cinematografici hanno conquistato il pubblico
Nel corso degli ultimi vent'anni, Margaret Mazzantini è diventata la beniamina di un vastissimo pubblico di lettori raccontando storie (d'amore, ma non solo) imperfette. Non esiste un identikit univoco dei lettori dei suoi romanzi: ci sono gli appassionati che hanno letto tutti i libri (non è difficile, sono solo otto: l'ultimo, Splendore, appena uscito per Mondadori), i critici che diffidano del suo straordinario successo commerciale e quelli che l'hanno scoperta grazie agli adattamenti cinematografici del marito Sergio Castellitto. Esiste poi un'enorme platea silenziosa che esprime il proprio apprezzamento limitandosi ad acquistare il libro successivo.
I temi trattati nei romanzi di Margaret Mazzantini, con la sola eccezione forse del romanzo d'esordio Il Catino di Zinco - che prende spunto da vicende biografiche della famiglia della scrittrice - sono sempre un riuscito intreccio di intimità ferite, scandagliate con franchezza e fondamentalmente senza pudore, e temi sensibili di interesse pubblico, come nel recente Splendore.
Se lo stile non sempre entusiasma i critici - soprattutto in un momento in cui l'uso di più di tre metafore nello stesso romanzo attira immediatamente la definizione spregiativa di "barocco" - il dipanarsi avvincente delle storie, raccontate con limpida onestà, continua ad appassionare i lettori e a garantire all'autrice una pioggia pressoché costante di premi letterari.