Isabel Allende: tutto in famiglia

Isabel Allende è senza dubbio il nome più celebre della letteratura cilena contemporanea ed è stato il suo La Casa degli Spiriti a far approdare nella cultura di massa occidentale (e al cinema) l'essenza di quella letteratura sudamericana che attinge al magico e al folkloristico, inserendo il mito nel tessuto della realtà.

Nipote del presidente cileno Salvador Allende, ucciso nel colpo di stato che nel 1973 portò al potere il generale Augusto Pinochet, Isabel ha vissuto in vari stati dell'America Latina, in Europa, in Libano e negli Stati Uniti, assorbendo una pluralità di influenze culturali. La sua produzione letteraria, tuttavia, ha risentito relativamente poco delle influenze internazionali, continuando ad attingere con una certa regolarità a un panorama di caratteri, situazioni e atmosfere che la scrittrice stessa situa nelle storie della propria famiglia, apprese fin dall'infanzia.

Se per il lettore affezionato questa costanza dell'ispirazione rappresenta una garanzia, per quello meno costante la reiterazione di certi stilemi tende a diventare stucchevole e questo fa sì che il pubblico di Isabel Allende sia composto in larghissima maggioranza da lettori che la seguono più o meno ininterrottamente da molti anni. Indubbiamente la presenza di un pubblico tanto affezionato rende più semplice la pianificazione di antologie, come la recente Amore. Come in passato, con Afrodita, Isabel Allende aveva proposto una raccolta di ricette afrodisiache, intervallate da riflessioni e aneddoti, così con questo ultimo libro ripete l'operazione saltando lo stratagemma gastronomico.