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Cinque libri per lasciarsi a San Valentino
Del 27/01/2014 di Angela Fiore - Lasciarsi con un libro: i cinque titoli da regalare per farla finita.

Chiedete a chiunque abbia un partner se intenda festeggiare San Valentino: vi risponderà di no, argomentando con motivazioni che si concentrano intorno all'inutilità di celebrare in modo convenzionale e commerciale un sentimento che si dovrebbe riconoscere ogni giorno. Nonostante queste numerose professioni di indifferenza, il quattordici di febbraio non manca mai di coincidere con un picco nelle vendite di articoli che, per il resto dell'anno, restano giustamente relegati sugli scaffali. I libri non fanno eccezione, ma, da un po' di anni a questa parte, la tendenza è cambiata: i libri peggiori, quelli che in passato si sarebbero venduti solo a San Valentino, sono ora nelle posizioni più alte delle classifiche per tutto l'anno e vincono anche qualche premio letterario, il che offre ai lettori di libri veri la possibilità di fare due interessanti esperimenti per testare la solidità della coppia.
Fra i titoli più venduti dell'anno appena trascorso ci sono, con buona pace delle maestre elementari, una serie di prodotti editoriali al limite dell'imbarazzante, tutti mutuati da un paio di format di massa. Questa piccola selezione racchiude alcuni fra i più fulgidi esempi della categoria.
Dopo il successo della trilogia delle "cinquanta sfumature di banalità con le manette di pelouche" arriva - se ne sentiva il bisogno - la versione italiana, firmata da Irene Cao per Rizzoli. I tre volumi, le cui copertine riescono nella difficile impresa di essere più pedestri della prosa, si intitolano Io Ti Guardo, Io Ti Sento e Io Ti Voglio. La trama dell'intera trilogia si può riassumere così: ragazza che ancora non conosce se stessa incontra chef tenebroso che promette di svelarle i segreti della carne (non riferendosi a quelli della cotoletta) a patto che lei non se ne innamori, lei se ne innamora, lui si era dimenticato di dirle che aveva un'altra, lei si consola con un amico, ma poi torna col cuoco. Per riempire tre libri con queste due righe è evidente che in mezzo ci debba essere un sacco di sesso più o meno "ardito". Primo esperimento: provate a regalare questi libri alla vostra ragazza. Se non vi lascia immediatamente vuol dire che sogna in segreto di essere ammanettata al tavolo del tinello da Carlo Cracco e questo dovrebbe indurvi a riconsiderare l'acquisto di quel voucher per un corso di cucina creativa.
Gli altri due volumi hanno diverse cose in comune fra loro. Entrambi, per esempio, hanno titoli orrendi, sono scritti con lo stile e la perizia grammaticale di uno status su facebook di media lunghezza, sono stati editati da correttori di bozze ignari del concetto di punteggiatura e abusano di similitudini talmente trite che, sentendole, Nanni Moretti, nella celebre scena della piscina, sarebbe passato direttamente alle armi da fuoco. Solo uno di questi due titoli, tuttavia, ha vinto il premio Bancarella. Si tratta di Ti Prego Lasciati Odiare, di Anna Premoli (Newton Compton), sgrammaticata epopea di desolante banalità che vede una ragazza semplice, simpatica e idealista invaghirsi di un uomo ricco, spregiudicato e antipaticissimo. Il secondo libro Tutta Colpa Della Neve (E anche un po' di New York), di Virginia Bramati (Mondadori) invece, vede una ragazza allegra, solare e un po' naif invaghirsi di un giovanotto potente, snob e antipaticissimo. Secondo esperimento: provate a regalare uno di questi due libri alla vostra ragazza. Se non vi lascia immediatamente vuol dire che prima o poi utilizzerà espressioni come "matrimonio a pezzi", "rapporto in crisi" o "un ambiente molto cheap" e in questo caso dovreste lasciarla voi, ricordandole che le parole sono importanti.