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Lilli Gruber, il giornalismo e il romanzo d'esordio
Del 05/11/2012 di Angela Fiore - La vocazione giornalistica si riflette anche nelle opere letterarie
Lilli è il diminutivo con il quale il grande pubblico conosce Dietlinde Gruber, protagonista di primo piano del giornalismo italiano e della vita politica del nostro paese.
Originaria dell'Alto Adige che descrive nel suo ultimo libro, nonché primo romanzo, Eredità, la sua carriera di giornalista l'ha portata dalle colonne dei quotidiani locali e dall'emittente Telebolzano, al canale altoatesino di lingua tedesca della Rai. Negli anni 90 è il volto più noto e apprezzato del telegiornalismo italiano e conduce l'edizione serale del TG1.
La carriera brillante di Lilli Gruber, che l'ha vista partecipare attivamente alla vita politica del paese, deve molto alla sua ferrea onestà intellettuale e all'equilibrio dei toni, oltre che alla grande preparazione e all'acume analitico.
Queste stesse qualità si ritrovano nel suo lavoro di scrittrice, nei diversi saggi sugli eventi più significativi degli ultimi decenni, che Lilli Gruber ha documentato personalmente e accuratamente in veste di giornalista. Proprio per questo, nella sua prima fatica da scrittrice di romanzi (per quanto non si tratti prettamente di fiction), si ritrova molto dello stile giornalistico: la ricerca di un'oggettività, la necessità di fornire al lettore tutti i dati per comprendere lo scenario e le premesse di un'azione e il desiderio di scavare a fondo nelle motivazioni e nelle conseguenze di quell'azione, per comprenderla a pieno e trarne un insegnamento per il futuro.