L'amore, la Sfida, il Destino

L'amore, la Sfida, il Destino

Il tavolo dove si gioca il senso della vita

L'amore, la Sfida, il Destino

Eugenio Scalfari prosegue il percorso conoscitivo intrapreso con "Incontro con Io", in un libro che per mancanza di una definizione soddisfacente si potrebbe definire un trattato di filosofia.

C'è molto di più in L'amore, la Sfida, il Destino: c'è spazio, per esempio, per una trasposizione dei concetti astratti attraverso le concrete esperienze dell'autore, che ricorre ad ampie sezioni autobiografiche per dare corpo alle riflessioni che costituiscono il suo percorso alla ricerca del senso.

Sono pochi, oggi, gli scrittori che ritengono prioritario l'indagare sul significato ultimo dell'esistenza, ma nei secoli passati il pensiero umano si è formato su testi come questo. Scalfari fa sedere a un ipotetico tavolo, sul quale si giocano le sorti della vita umana, le forza che guidano le nostre esistenze e che si bilanciano a vicenda. A guidare le scelte e le imprese umane è Eros, personificazione del desiderio (desiderio dell'altro, del potere, di Dio), ma la sua volontà è contrastata dalla forza imponderabile e mutevole del Destino; Edipo rappresenta la fascinazione del proibito e la Morte, imprevedibile ed eterna, ci ricorda la natura impermanente di tutte le cose.

Lo stile ha una vocazione fortemente narrativa e un ritmo vorticoso, in un continuo alternarsi di esperienze personali e metafore filosofiche, di riflessioni astratte e considerazioni squisitamente pratiche.