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Nick Cave, artista apprezzato dagli intenditori, ma anche da regine del pop come Kylie Min...
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La doppia voce di Re Inchiostro

Del 21/07/2012 di Lucia Conti - Già apprezzatissimo come artista, Nick Cave non delude neanche come scrittore

Nick Cave non ha certo bisogno di presentazioni: musicista e compositore di respiro internazionale, leader dei Birthday Party, Bad Seeds e Grinderman, "principe oscuro" del post-punk più "autoriale" e dell'alternative rock più raffinato, è unanimemente ritenuto da pubblico e critica tra le voci più ispirate del suo tempo e della sua generazione.

Da circa vent'anni, tuttavia, l'artista australiano, che alcuni ricordano per il cameo ne "Il cielo sopra Berlino" di Wim Wenders, ha dimostrato di essere anche uno sceneggiatore e uno scrittore di estremo valore.

Il suo esordio in questo senso risale al 1988, con le raccolte di poesie e testi in prosa "King Ink" e "King Ink II" e il romanzo di poco successivo "E l'asina vide l'angelo" (1989), ambientato in una sordida e isolata comunità endogamica del profondo sud degli Stati Uniti e imperniato su personaggi inquietanti, atmosfere claustrofobiche e visioni bibliche.

Al 2009 risale invece "La morte di Bunny Munro". Gli scenari non sono più quelli tetri e rurali del 1988, ma il senso di decadenza senza riscatto che permeava il microcosmo malato descritto nel primo romanzo si ripresenta anche nelle peripezie di Bunny Munro che, per quanto immerso nella frenesia del suo mestiere di venditore porta a porta di cosmetici e nella normale "routine" di uomo fedifrago e pessimo padre incline ai vizi "standard" della sua generazione, è in realtà molto più profondamente distorto e solo di quanto si possa pensare. Erotomane per sopravvivenza psichica, visionario fino alla dissociazione, Bunny è l´ennesimo "psychofreak" del mondo di Nick Cave, un mondo di ombre lunghe dove l'amore uccide e la vita, semplicemente, "non funziona" .

Queste figure strampalate e cupe sono del resto presenti, prima ancora che nei suoi scritti e nei suoi romanzi, anche in molte delle sue canzoni. Impossibile non citare a questo proposito l´album  "The murder ballads", più di un milione di copie vendute per un caleidoscopio di storie nere animate dalla morbosa sensibilità del loro autore (riuscito peraltro a trascinare in questa dimensione insolita persino la reginetta del pop Kylie Minogue, seconda voce nel brano "Where the wild roses grow"), ma in fondo anche il resto della sua produzione musicale, sempre tesa ad evocare suggestioni cupe e fantasie gotiche.

Cantastorie, perennemente affascinato dalle sfumature della devianza, elegantissimo e ipnotico nella prosa come nei suoi dischi o sul palco, Nick Cave è riuscito a farsi apprezzare come scrittore anche da chi non lo conosceva come artista, cosa per inciso niente affatto facile.

Un ottimo risultato per il talentuosissimo "Re Inchiostro".


Categorie: Scrittori

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