J.K. Rowling: dopo Harry Potter

Di Joanne Kathleen Rowling si sanno moltissime cose, alcune sono dettagli di costume (come la sua ossessiva collocazione da parte dei media, in una serie di liste delle celebrità più ricche d'Inghilterra, d'Europa o del mondo), altri sono elementi della sua biografia ufficiale e ruotano per lo più intorno alla celeberrima saga di Harry Potter.

Ci sono tuttavia alcuni dettagli che, per quanto palesi, finiscono spesso per essere messi in ombra dalla fama ingombrante del caso letterario più sensazionale degli ultimi decenni. Una delle curiosità meno note è il fatto che fra i fan più sfegatati di J. K. Rowling ci sia il maestro del thriller Stephen King e che gli stili dei due scrittori siano insospettabilmente simili (dato rilevabile solo in lingua inglese, dal momento che i libri di Harry Potter sono stati tradotti in italiano con uno stile molto più “infantile” dell'originale nella convinzione che fossero destinati a un pubblico di soli ragazzi).

Nel 2005, dopo oltre un decennio dedicato ai sette libri di Harry Potter, la Rowling dichiarò che, qualora avesse deciso di scrivere altri libri dopo la fortunatissima saga del giovane mago, lo avrebbe fatto sotto pseudonimo, per non viziare le aspettative dei lettori. Poco prima dell'uscita del suo primo libro “adulto” Il Seggio Vacante tuttavia, ha adottato una prospettiva assai più leggera, dichiarando al Guardian “Il peggio che può accadere è che tutti dicano: è incredibilmente brutto".