Fabrizio Gatti, un giornalista d'assalto

Fabrizio Gatti è uno dei giornalisti italiani che fanno autenticamente onore alla professione che esercitano. Nonostante il suo nome non sia noto al grandissimo pubblico, come avviene per altri autori che si sono distinti nella produzione letteraria d'inchiesta, Gatti ha segnato, con le sue inchieste, vere e proprie pietre miliari nella storia del giornalismo italiano e internazionale.

In parallelo alla sua attività di collaboratore dell'Espresso si svolge quella di scrittore, più o meno sulle stesse linee guida. Dopo aver fornito, con il best seller Bilal, una testimonianza senza precedenti sulla realtà drammatica dei nuovi schiavi, Gatti ha portato a termine, da infiltrato un'inchiesta che dipinge un ritratto spietato della compenetrazione fra mafie e pubbliche amministrazioni, pubblicata con il titolo Gli Anni della Peste.

In un contesto nel quale l'attività di giornalista sembra ridotta a mera funzione di commento, con un reperimento standard di fonti online alle quali si può accedere senza sforzo, è ancora più significativa la scelta di Fabrizio Gatti di inserirsi personalmente, fisicamente all'interno delle realtà che intende documentare, spesso correndo considerevoli rischi personali. In una prospettiva storica più ampia, si può riconoscere come sia esattamente grazie a questo tipo di attitudine, a questo ostinato amore della verità se, nel corso degli anni, abbiamo scoperto i veri volti del mondo nel quale viviamo.