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Enzo Cucchi, Transavanguardia visionaria
Del 08/05/2013 di Lucia Conti - Le sue opere sospese tra memoria collettiva e subconscio
Enzo Cucchi nasce in provinci di Ancona, a Morro d'Alba, nel 1949. Si avvicina alla pittura da autodidatta, ma la abbandona molto presto per dedicarsi alla poesia. Solo a metà degli anni Settanta, cominciando a frequentare a Roma gli artisti Sandro Chia e Francesco Clemente, ricomincia a dipingere (peraltro spesso accompagnando le sue opere su tela con testi poetici che non smette mai di scrivere).
Il suo stile sommamente originale si pone come un'anomalia rispetto alle tendenze dell'epoca. Appare chiaro sin dal principio un tentativo di recupero del modo "tradizionale" di fare arte, pur senza rifiutare in toto lo sperimentalismo dominante. Confluisce per questo naturalmente, insieme ai succitati Clemente e Chia, ma anche con Nicola De Maria e Mimmo Paladino, nella corrente fondata dal critico Achille Bonito Oliva e denominata Transavanguardia. Nell'ambito di questo progetto, teso proprio alla riaffermazione di un linguaggio figurativo e neo-espressionista, Cucchi espone nei principali musei internazionali, dal Guggenheim alla Tate Gallery di Londra, nonchè alla XXXIX di Venezia, alla XI Biennale di Parigi e alla IV Biennale di Sidney. A partire dagli anni Ottanta la sua fama internazionale si consolida.
E' senza dubbio il più visionario degli artisti della Transavanguardia.
Le sue immagini sono influenzate sia dalla mistica popolare che dall'oscuro magma dell'inconscio umano. Le sue opere toccano la memoria collettiva a un livello ancestrale, attingendo ad esperienze emotive assolute, arcaiche ed eterne.
Gli elementi della sua pittura fluttuano nell'assoluta indeterminatezza di coordinate spazio temporali e in una dimensione onirica dal forte valore simbolico.
I colori sono violenti, ma anche sfumati, distribuiti e usati in modo totalmente indisciplinato, l'artista si muove inoltre in ambiti diversi e si confronta con la pittura, il carboncino, il collage e quindi la ceramica, il mosaico, il bronzo, la terra, il legno bruciato, il ferro e i tubi al neon.
Realizza infine in tutto il mondo diverse sculture permanenti all'aperto, riflesso dello stesso codice espressivo e dello stesso felice mistero.