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Pennacci insegna a vivere senza vergognarsi dei nostri limiti
Notizie Milano

Daniel Pennac e la religione dell'umano

Del 24/10/2012 di Angela Fiore - Uno sguardo malinconico e divertito sulla condizione umana

Daniel Pennacchioni - che scelse lo pseudonimo Pennac per non creare imbarazzo, con la pubblicazione di un saggio antimilitarista, al padre militare di carriera - è uno dei più prolifici affabulatori contemporanei.

A consacrarlo nell'empireo dei grandi narratori è stata senza dubbio la saga di Benjamin Malaussène, capro espiatorio di professione. Attraverso le molteplici avventure di questo personaggio quasi onirico, Pennac ci ha raccontato una visione del mondo che si fonda su una totale purezza dello sguardo, su una infinita capacità di compassione, di commozione di comprensione per tutte le manifestazioni dell'umano.
Gli stessi valori innervano anche il suo ultimo lavoro Storia di un Corpo, appena pubblicato in Italia.

Ogni storia di Pennac è la storia di un confronto fra l'individuo e le aspettative con le quali egli si misura nel corso della vita, sotto i più svariati punti di vista. L'unica composizione possibile di questo contrasto appare essere l'accettazione dell'Uomo, con tutte le sue imperfezioni e i suoi limiti, con il suo assurdo bisogno di condivisione e di protezione, ma anche con la sua curiosità insaziabile che lo porta a esplorare tutti gli angoli dell'esistenza a qualunque costo.

Certamente memore dei suoi inizi da scrittore di libri per ragazzi, Pennac riesce a essere lineare e diretto anche quando ipotizza situazioni contorte, riesce a suonare fresco e immediato senza camuffare la propria voce narrante per sembrare un bambino.
La capacità di parlare a tutti, attraverso le generazioni, le collocazioni geografiche e le condizioni sociali sono certamente fra gli ingredienti fondamentali della sua popolarità.

Categorie: Scrittori

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