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Centocinquanta anni fa, nel 1861, il commediografo e librettista francese Henri Meilhac (lo stesso di Carmen di Bizet) scrisse un piacevole vaudeville che però divenne famosissimo solo grazie alla musica di Franz Lehár: era nata La vedova allegra. “Non si offenda, ma questa non è musica”: questa frase, dettata dallo stesso Lehár, appariva incisa sulle medaglie che la direzione del teatro An der Wien offrì in omaggio per celebrare la trecentesima replica dell’operetta. Una rivincita che il musicista volle concedersi nei confronti della direzione del teatro stesso e dei critici, che la sera della prima, il 30 dicembre 1905, gli avevano rivolto lo scettico e non lungimirante apprezzamento. Ma forse avevano ragione. La vedova allegra non è musica, è molto di più: è un’emozione, un’esperienza sensitiva che si stampa a lungo nella memoria di chi l’ascolta. E’ un capolavoro di genuina ispirazione dove i protagonisti sono coinvolti in un vorticoso e divertente scambio di coppie, di promesse, di sospetti e di rivelazioni. Corrado Abbati ne curò l’allestimento del centenario presentandolo al Carcano nella stagione 2004/2005 e riproponendolo a grande richiesta nella 2007/2008 con straordinario successo. Orario 5 gennaio: ore 20.30 6 gennaio: ore 15.30
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