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Novembre 2006, Emstetten, Vestfalia. Sebastian Bosse esce di casa armato fino ai denti, varca il cancello della scuola e inizia a sparare all'impazzata. Ferisce trenta persone, prima di rivolgere l'arma contro se stesso e di togliersi la vita. Aveva solo diciotto anni, era ipersensibile e palesemente disadattato, aveva postato su internet dettagliate informazioni sulle proprie intenzioni omicide e suicide ma nessuno gli aveva dedicato attenzione. Un dramma per riflettere sulla nostra cultura, o meglio sulla sua tragica assenza. Attento osservatore della realtà contemporanea, Lars Norén, classe 1944, svedese, si interroga sugli abissi della solitudine dei nostri giovani, chiusi in camera davanti a un monitor, straniati dalla realtà, disperatamente bisognosi di ascolto. Si poteva evitare tanta sofferenza? Lars Norén - e con lui Fausto Russo Alesi, regista e interprete dello spettacolo - restituiscono a Sebastian il diritto di parlare, di avere quel pubblico che pretendeva e non ha avuto: siamo noi, oggi, in teatro, ad essere chiamati a rispondere alle domande di Sebastian, a offrirgli un'alternativa al delirio. Lo spettacolo ha debuttato lo scorso anno nella Scatola Magica del Teatro Strehler, all'interno di un percorso di scoperta di questo autore contemporaneo che prevedeva anche un'altra sua opera, Dettagli, allestita al Teatro Studio. Oggi è "calato" nella cornice del Piccolo Teatro Studio Expo.
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