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Tina Maria Nielsen e la finta quotidianità
Del 30/07/2013 di Lucia Conti - L'imitazione del reale è solo un pretesto per sfondare le pareti del dato sensibile

Tina Maria Nielsen è un'artista danese nata nel 1964.
Completa i suoi studi presso la Royal Danish Academy of Fine Art, partecipa a numerose esibizioni personali e collettive, in patria e all'estero, e riceve diverse commissioni pubbliche, tra le quali una medaglia realizzata per la Banca Nazionale di Danimarca, le monete da 10 e 20 corone danesi e "Reality Check", la scultura in bronzo in tre parti realizzata per l'Università di Aarhus.
La sua creatività si espleta sia nell'ambito dell'installazione (spesso "site specific") che della scultura e molto spesso si avvale di oggetti comuni, legati alla vita quotidiana e riprodotti in scala 1:1 e quindi praticamente a grandezza naturale. Quella che potrebbe sembrare una mimesi della realtà, tuttavia, è resa relativa dall'impiego di materiali assolutamente insoliti come il cemento, la cera, il bronzo e la gomma.
Sospesi tra realismo e concetto questi oggetti assurgono quindi a categoria interpretativa, a simbolo funzionale, a potente veicolo espressivo.
I materiali usati dalll'artista sono inoltre considerati il tramite per una serie di percezioni tattili ritenute importantissime e destinate a "restare" come prodotti del ricordo e stimoli utili per nuove elaborazioni intellettuali.
Un altro motore della sua creatività è il bisogno di uno "spazio extra" sottratto al giogo delle dimensioni e inteso come necessità non solo di espansione fisica, ma anche di evasione rispetto a un piano di realtà che inchioda l'uomo ai suoi limiti.
Nuovi esperimenti riguardano infine bassorilievi in cera realizzati su carta semplice e fotografica e sempre vivo è l'interesse della Nielsen per le tradizioni artigianali.