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Si è spento Mario De Biasi
Del 29/05/2013 di Lucia Conti - Dopo la scomparsa di Gabriele Basilico la fotografia è di nuovo in lutto
Dopo Gabriele Basilico, morto pochi mesi fa, il 27 maggio 2013 è venuto a mancare anche Mario De Biasi. La fotografia in questi mesi, ha vissuto così un doppio lutto che la priva, dopo un mirabile fotografo dell'architettura, di un indiscusso poeta delle immagini.
Mario de Biasi è famoso per essere stato il fotografo storico di "Epoca", nonchè per la sua collezione di "baci", galleria bellissima ed originale iniziata nel 1956, immortalando due profughi ungheresi scampati all'invasione sovietica, e andata avanti con baci di ogni tipo, rubati alla strada, alla natura, alla disattenzione o all'incuranza degli amanti.
Psicologicamente De Biasi considerava il bacio un'incredibile forza propulsiva capace di cambiare anche radicalmente lo stato d'animo dell'osservatore e in questa direzione si mosse con la stessa spregiudicata spensieratezza che a Budapest lo portò a "cercare lo scatto" senza curarsi delle pallottole vaganti, così da guadagnarsi l'appellativo di "italiano pazzo". Tre anni dopo documentò il matrimonio "da favola" tra lo scià di Persia e Farah Diba e poco dopo cambiò scenario e soggetto seguendo l'esploratore Walter Bonatti in Siberia, a ben sessantacinque gradi sotto zero.
Iniziò la sua carriera fotogiornalistica quando, deportato in Germania, recuperò tra le macerie di Norimberga una macchina fotografica che segnò per sempre la sua vita e il suo modo di raccontare quella degli altri.
I suoi reportage sono famosi e lo hanno visto immortalare i principali fermenti politici e sociali di tutto il mondo, ma sono stupendi anche i ritratti di dive del cinema come Marlene Dietrich, Brigitte Bardot e Sofia Loren, di cui riuscì ad esaltare contemporaneamente la sensualità più carnale e quel vago alone enigmatico che ogni icona conserva.
Famosissima la foto "Gli italiani si voltano", scattata a Moira Orfei che cammina di schiena, mentre un gruppo di uomini si voltano rapiti, e che divenne in seguito il manifesto della mostra "The Italian Metamorphosis", esposta al Guggenheim Museum di New York nel 1994.
Oltre alle foto De Biasi amava i disegni, vivaci e coloratissimi, complemento naturale della sua creatività e sconfinata passione per le immagini.
I premi ricevuti sono molti e prestigiosi, il Premio Saint Vincent per il Giornalismo, l'Ambrogino d'oro, il titolo di Maestro della Fotografia Italiana conferito dalla Federazione Italiana Associazioni Fotografiche e il Premio Aif alla carriera, mai ritirato personalmente a causa dei suoi problemi di salute.
De Biasi si è spento a quasi novant'anni nella casa di riposo "Principessa Jolanda"