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Parla Paola, la milanese di Masterchef
Notizie Milano

Paola, un libro dopo Masterchef

Del 13/05/2013 di Ivan Filannino - Intervista a Paola Galloni, reduce dalla seconda edizione di Masterchef Italia.

Ha rappresentato nel migliore dei modi la milanesità durante la seconda edizione di Masterchef Italia, conquistando la simpatia del pubblico col suo fare schietto, mai sopra le righe, e con la sua sottile ironia con la quale è riuscita a tener testa anche alle frecciate dei giudici.

Archiviata l'esperienza nel talent show culinario, Paola Galloni, non è rimasta con le mani in mano. Fare lo chef in un ristorante è l'ultimo dei suoi pensieri, ma la cucina rimane parte fondamentale della sua vita, come ha raccontato in esclusiva ai microfoni di MilanoLocali.it.


Ciao Paola, quando sei stata eliminata da Masterchef hai promesso di stare lontano dai fornelli per almeno sei mesi. La pausa è finita?
Sì certo, ho detto quella frase perché in trasmissione cucinavamo 20 ore al giorno e dopo un po' anche una cosa che ti piace finisci per averla fuori dagli occhi. in realtà sono tornata subito ai fornelli anche perché se non cucino io non si mangia.

Quanto ti infastidiva quando i giudici ti accusavano di essere andata a Masterchef per noia?
Quella è semplicemente una stupidata, poi detta da persone che non sanno neanche chi sei. Mi chiedo cosa ne possano sapere loro di quanto mi annoio e del perché decido di fare qualcosa. I giudizi superficiali degli sconosciuti non mi toccano.

Quindi perché hai voluto partecipare?
Semplicemente perché ne ho avuto la possibilità. Si pensa che per andare a Masterchef bisogna fare chissà cosa, io per ridere ho fatto una telefonata e loro mi hanno richiamato. Di fronte all'occasione di fare qualcosa che non avevo mai fatto prima ho accettato, diciamo per curiosità, di certo non perché non avessi di meglio da fare.

Aver vissuto a New York e a Londra ha influito sul tuo modo di cucinare?
Sicuramente. Quando vivi all'estero devi abituarti al fatto di avere a che fare con ingredienti diversi. Anche mangiare nei ristoranti stranieri ti dà una prospettiva nuova della cucina, a me ha aiutato tantissimo viaggiare per il mondo, ho imparato a cucinare cose diverse.

Quindi non sei il classico italiano che quando viaggia mette la pasta in valigia.
No no, anzi all'estero cerco di evitare di mangiare italiano, preferisco provare la cucina del luogo. E' un modo non solo per imparare a cucinare ma anche per conoscere nuove culture.

Che rapporto avevi coi giudici di Masterchef?
Durante la trasmissione non avevamo contatti coi giudici, li vedevamo solo in cucina ma non potevamo avvicinarli. Dei tre sicuramente Joe Bastianich è quello più simpatico e alla mano, ogni tanto ci sentiamo su twitter.

Ti ha sorpreso la vittoria di Tiziana?
Sì, mi ha sorpreso perché secondo me non cucinava molto bene. Avrei puntato più su Andrea o Maurizio.

Per vincere Masterchef è più importante saper cucinare bene o essere un personaggio?
Probabilmente tutte e due le cose perché è una gara di cucina ma anche uno show televisivo, quindi penso che gli autori tengano conto di un po' di cose. Uno può essere bravissimo a cucinare, ma se è un tipo noioso la gente da casa si stufa a guardarlo.

E' un'esperienza che consiglieresti?
Dipende da persona a persona. Se uno vuole mettersi in gioco e riesce a farlo divertendosi va bene, chi la prende troppo seriamente rischia di rimanerci male.

Che rapporto hai con Milano?
Io adoro Milano, è una città stupenda e non potrei vivere da nessun altra parte in Italia. A me piacciono le città grosse con tanta gente che corre e si dà da fare, Milano è piena di energia. Ora non riesco a frequentare i locali di notte, magari vado a cena in un bel ristorante, ma ho scoperto che cucinare a casa  è ancora più comodo.

Ora ti stai dedicando alla stesura di un libro insieme a Marika, altra concorrente di Masterchef, a che punto siete?
Il libro è quasi completo, le ricette sono state fatte tutte e ora sto scrivendo gli ultimi capitoli, uscirà a settembre e si chiamerà "Magra".

Come mai questo titolo?
Perché è un libro di ricette "light". Si tratta di un approccio alla cucina senza necessariamente rovinarsi il fisico e la salute, perché non c'è bisogno di passare dalla roba buona alle barrette della farmacia. Si possono cucinare ottimi piatti eliminando gran parte delle calorie. È un lavoro gigantesco, mi sono impegnata tanto e ora ho un po' l'ansia da prestazione, spero piaccia.

Hai già altri progetti per il futuro?
Chi lo sa? Quando avrò finito di scrivere voglio andare in vacanza con mio figlio, poi a settembre uscirà il libro e dovrò dedicarmi alla promozione. Cosa succederà dopo ancora non lo so.

Attendiamo quindi l'uscita di "Magra", un libro che sembra avere tutte le carte in regola per andare a ruba tra chi tiene molto alla linea, e poi scopriremo cosa deciderà di fare la simpatica Paola. L'unica cosa certa è che non la farà per vincere la noia!

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