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Nicolas Deshayes e la "biologia industriale"
Del 21/06/2013 di Lucia Conti - Processi chimici e materiali inanimati che alludono alla vita.

Nicolas Deshayes è un giovane artista di origine francese e che al momento vive e lavora a Londra.
Si laurea al Chelsea College of Art and Design e si specializza in scultura al Royal College of Art.
Nonostante la giovane età (nasce nel 1986), espone in Europa e negli Stati Uniti e le sue opere fanno attualmente parte di importanti collezioni pubbliche e private.
Il focus della sua ricerca è il contrasto tra l'entropia naturale dei corpi e della vita e la tendenza indotta dalla società contemporanea a "sistemare" la materia in modo asettico e ordinato.
Il tratto distintivo del suo stile, perennemente in bilico sull soglia tra il liquido e il solido, è invece la manipolazione di materiali come la plastica termoformata o l'alluminio anodizzato, nonchè l'impiego di tecniche industriali che approdano alla creazione di ibridi dai colori sintetici che alludono alle forme biologiche.
Tra le sue opere più significative "Soho Fats", "Slugs", "Paris rag" e "Precursor", ispirato alle fotosculture di Alina Szapocznikow.
La poetica è quella dell'innesto e le forme organiche realizzate con materiali non biodegradabili e reazioni chimiche, esprimono un'estetica minimalistica e generano un alone anni ottanta che ricorda il decennio dell'infanzia dell'artista. Un risultato finale che sembra riecheggiare le parole di Donald Judd, il quale, nel suo "Specific Objects", scrive: "La metà o più dei migliori lavori negli ultimi anni consiste in opere che non sono tecnicamente nè pittura né scultura, ma a volte, le due cose contemporaneamente".
La mostra Snails di Nicolas Deshayes sarà a Milano fino al 31 luglio.