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Mario Schifano e la Pop Art italiana: la sua pittura ricorda Andy Warhol, Jasper Johns e R...
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Mario Schifano, l'erede di Andy Warhol

Del 19/07/2013 di Lucia Conti - Si ispira non solo al padre della Pop Art, ma anche a Jasper Johns e Robert Rauschenberg

Considerato l'erede italiano di Andy Warhol, Mario Schifano, nato in Libia nel 1934 ma vissuto a Roma e inserito nel circuito della cosiddetta "Pop Art italiana", esprime nelle sue opere una sensibilità che lo associa non solo al fondatore della celebre Factory, ma anche a figure come quella di Jasper Johns e Robert Rauschenberg.

Note le sue riproduzioni di marchi pubblicitari (soprattutto Coca Cola ed Esso), i suoi monocromi", realizzati usando solo uno o al massimo due colori e applicati su carta da imballaggio incollata su tela, gli enormi dipinti eseguiti nell'ambito di pubbliche esibizioni, le sue "sgocciolature", lettere e tracce "simbolo" della società consumistica, i suoi "Paesaggi Anemici" e le "Vedute interrotte".

Si divide tra l'Italia e gli Stati Uniti e assorbe tutto quello che è possibile assorbire quanto a esperienza diretta e indiretta dei maggiori movimenti artistici internazionali del suo tempo. Incontra i protagonisti e i comprimari della grande pittura pop, diventa egli stesso una sorta di icona assimilabile alle rockstar a cui a volte si mescola (viene minacciato da Keith Richards per via di una donna in comune e ne divide un'altra con Mick Jagger) e conduce in generale una vita rutilante e sregolata, conforme allo stereotipo dell'artista "maledetto".

Negli anni Ottanta entra in contatto con i creativi della rivista "Frigidaire", che annovera tra i collaboratori anche Andrea Pazienza e Filippo Scòzzari. E' inoltre uno dei primi artisti italiani a usare il computer per produrre arte, inizialmente riportando le sue elaborazioni su tele emulsionate, in seguito contaminando la pittura con cinema, musica e fotografia.

Sulla scia dell'esperienza di Warhol con i Velvet Underground interagisce con musicisti della scena "alternativa" dell'epoca, collabora con la band prog "Le Stelle di Mario Schifano" e disegna copertine per l'Equipe 84 ed altri gruppi italiani.

Realizza infine un documentario ambizioso che vede la partecipazione, tra gli altri, di Carmelo Bene, Sandro Penna ed Alberto Moravia, che si occupa molto di lui, come del resto anche un altro scrittore, Goffredo Parise.

La critica ufficiale, invece, oltre a certificarne l'incontestabile successo, mantiene tuttavia nei suoi riguardi sempre una vaga diffidenza dovuta alla sua inaffidabilità di persona e non sempre ne coglie l'essenza più pura: il vorace piacere di creare, la straordinaria capacità di "dipingere la pittura",

Alcune delle opere di Mario Schifano saranno in mostra a Milano fino al 27 luglio.

Categorie: Arte e cultura

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