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Lewis W. Hine e il lato oscuro dell'industrializzazione
Del 04/11/2013 di Lucia Conti - Il padre della fotografia sociale si concentra soprattutto sui costi umani del progresso
Lewis W. Hine nasce ad Oshkosh nel 1874 e dopo aver approfondito studi sociologici diventa insegnante a New York, presso la Ethical Culture School.
Si segnala subito per le modalità originali ed efficaci con cui incoraggia gli studenti ad utilizzare la macchina fotografica, portandoli fisicamente dove possono osservare la vita vera e utilizzare lo scatto come mezzo di ampliamento del loro orizzonte culturale e percettivo. Una delle attività prevalenti delle sue classi è infatti quella di immortalare le centinaia di immigrati che approdano ogni giorno alla Ellis Island, in New York Harbor, e questa esperienza non forma soltanto il gusto dei ragazzi, ma anche quello dello stesso Hine, che sapproda naturalmente al fotogiornalismo.
Tra il 1904 il 1909 scatta circa 200 fotografie che documentano il lavoro minorile nelle fabbriche americane, mostrando le condizioni impietose dei lavoratori bambini e supportando l'impegno della National Child Labor Committee, che giustamente lotta per impedire quella che è di fatto un'orrenda aberrazione del sistema. Contemporaneamente Hine lavora come free lance per la rivista di promozione di riforme sociali "The Survey", mentre "The Pittsburg Survey" è un suo studio sociologico sulle condizioni degli operai del settore siderurgico.
Dopo la parentesi della prima guerra mondiale, che lo vede concentrarsi soprattutto sulle operazioni di soccorso della Croce Rossa in Europa, quello che verrà definito il padre della fotografia sociale moderna torna a ritrarre gli operai, rappresentati come il prezzo umano del progresso della società industriale.
Nel 1930 gli viene commissionata la documentazione della costruzione dell'Empire State Building. Dall'alto di una struttura panoramica appositamente progettata a circa 1.000 piedi dal suolo, Hine fotografa gli operai intenti al lavoro in condizioni di massima esposizione ai rischi e privi delle più elementari protezioni. Il "gigante" della Fifth Avenue poggia sulle spalle, spesso fragili, di una generazione di sfruttati e le immagini di quegli uomini sospesi nell'aria fissa per sempre nella memoria collettiva il prezzo umano dell'industrializzazione di inizio secolo.
Gli scatti di Lewis Hine saranno in mostra a Milano fino al 2 febbraio 2014.