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La battaglia infinita di Albert Espinosa
Del 03/11/2013 di Angela Fiore - Ha lottato per dieci anni contro il cancro, trovando nella scrittura la sua ragione di vita.

Se qualcuno decidesse di trarre un film dalla biografia dello scrittore, attore, regista e sceneggiatore catalano Albert Espinosa, verrebbe probabilmente tacciato di poca verosimiglianza e di un certo abuso di situazioni drammatiche e qualche cliché. Tutto questo dipende dal fatto che, nella maggior parte dei casi, quando un ragazzino di quattordici anni si trova a iniziare quella che sarà una battaglia decennale contro il cancro, è abbastanza raro che la sua storia si evolva in una scintillante carriera letteraria.
All'età di 24 anni, dopo essere cresciuto dentro e fuori dagli ospedali, Espinosa si è ritrovato guarito, ma privo di una gamba, di un polmone e di parte del fegato. Determinato a trarre il meglio dalle proprie passioni, si è dedicato a sviluppare il suo talento letterario, affermando di dover vivere bene tanto quanto i suoi amici e coetanei che avevano sempre goduto di buona salute.
Avendo iniziato a scrivere (soprattutto per il teatro) all'università, Espinosa ha lavorato a lungo come sceneggiatore televisivo, per poi approfondire la propria vena di scrittore e conquistare il pubblico di tutto il mondo con le sue limpide narrazioni che sanno unire gli elementi più amari della vita a una profonda tenerezza e a una incrollabile attitudine umoristica.
L'ultimo romanzo Bussole in cerca di sorrisi perduti, di recente pubblicato in Italia da Salani, ne è un esempio lampante, dal momento che affronta il tema dell'Alzheimer, riuscendo a contestualizzarlo all'interno di un percorso di evoluzione individuale.