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Josef Albers, dal Bauhaus agli States: sarà un punto di riferimento per l'Optical Art
Notizie Milano

Josef Albers e la nuova arte astratta

Del 26/07/2013 di Lucia Conti - Dal Bauhaus agli Stati Uniti, una ricerca che fonde geometria ed illusionismo ottico

Josef Albers nasce a Bottrop nel 1888, studia pittura a Berlino, Essen e Monaco di Baviera, nel 1920 entra nel Bauhaus di Weimar e nel 1925 diventa insegnante su richiesta di Walter Gropius.

Si trasferisce negli Stati Uniti dopo il 1933 quando, a causa del nazismo, il Bauhaus è costretto a chiudere. Nel 1939 diventa cittadino americano ed insegna fino al 1958, prima nel North Carolina, poi a New Heaven e infine a Yale.

Tra i suoi allievi, nel corso degli anni, ci sono diversi nomi destinati a diventare illustri, tra i quali Richard Anuszkiewicz, Robert Rauschenberg e Susan Weil.

Il fine specifico della sua arte è quello di sovvertire il carattere statico della pittura e per conseguire questo obiettivo Albers si avvale di colori primari e modelli geometrici arricchiti dal dato emotivo legato all'esperienza visiva. La sua arte astratta è infatti completamente nuova, proprio perchè introduce nella composizione un elemento psicologico estraneo al vecchio costruttivismo e che verrà rilevato da molti artisti di generazioni successive, soprattutto quelli che animeranno la cosiddetta Optical Art.

Albers si segnala anche come teorico, dissertando in più circostanze sulla logica del colore, dello spazio e sull'illusionismo ottico e in questa veste tiene conferenze e pubblica libri ed articoli.

Produce noltre progetti di mobili, lavori in metallo, stampe e collages di vetro colorato, che usa per sperimentare creativamente diverse variazioni di luce.

Nella pittura ama combinare disegni geometrici simili, creando effetti volutamente ambigui. Espressione tipica di questa tendenza è la sua serie più famosa, "Omaggio al quadrato", fatta di quadrati sovrapposti e diversamente colorati che danno l'impressione e l'illusione della profondità.

I suoi lavoro saranno in mostra dal 26 settembre al 6 gennaio 2013, presso la Fondazione Stelline

Categorie: Arte e cultura

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