John Grisham, re delle classifiche ignorato dai critici

John Grisham è uno degli scrittori più prolifici e venduti del mondo, insieme a Stephen King. Al  maestro dell'horror lo accomunano altre singolari caratteristiche: entrambi hanno conosciuto il successo piuttosto tardi - dopo essere stati respinti da numerosissimi editori - ed entrambi sono "scrittori di genere", il che vuol dire che sono amatissimi dal pubblico, corteggiati dal cinema e spesso snobbati da una larga parte della critica.

Viene il sospetto che il fatto di non essere, probabilmente, destinato a vincere un Pulitzer non sia poi un gran cruccio per l'ex avvocato dell'Arkansas che, dall'alto delle oltre duecentocinquanta milioni di copie vendute in tutto il mondo e dei nove film tratti dai suoi libri, può vantarsi di aver ricevuto il premio più significativo per uno scrittore: l'ammirazione del proprio pubblico.

Un dettaglio che i detrattori dei romanzi di genere (e in particolare dei thriller legali) solitamente non menzionano, tuttavia, è il fatto che Grisham, semplicemente, scriva bene. Da profondo conoscitore della legge, è in grado di trasportare anche il lettore profano negli affascinanti e complessi meccanismi che dividono la verità dalla giustizia e, per farlo, sceglie come eroi avvocati idealisti - come Jake Brigance in Il Momento di Uccidere e nel sequel L'Ombra del Sicomoro - che antepongono l'etica al guadagno e che, per questo, non diventano mai stelle della propria professione, ma non si macchiano delle colpe più comunemente associate a quest'ultima.

Considerata la fama di squali spietati che caratterizza gli avvocati americani, almeno nello stereotipo più comune, si potrebbe essere tentati di inserire i romanzi di Grisham nella categoria della fantascienza.