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El Gato Chimney e la voce della street culture
Del 20/07/2013 di Lucia Conti - Dai graffiti alla tela, la storia di una vocazione influenzata dal simbolismo e dallo Steampunk

El Gato Chimney, milanese, nato nel 1981, si forma artisticamente negli anni novanta e in particolare nell'ambito di quella "street culture" che si esprime soprattutto nel writing e nei graffiti.
Il disegno da strada lo ispira con la stessa intensità con cui condiziona l'immaginario collettivo in senso neo-pop.
All'inizio il giovane artista crea posters, stickers e graffiti, poi passa alla tela, dove libera definitivamente la sua creatività, influenzata dalle correnti letterarie dello "Steampunk" e dell'"Ucronia", con i loro paradossi temporali e le loro atmosfere destabilizzanti.
I suo quadri sono quasi dei rebus, pieni di simboli da decodificare e di immagini misteriose che sfiorano l'enigma psicoanalitico, mentre la fascinazione per la "tecnologia obsoleta", che l'artista mutua dalla narrativa fantascientifica, si esprime con colori accesi, violenti e coraggiosi.
Ulteriori influenze sono da ravvisare nella "Lowborow art" (o "Surrealismo pop"), corrente californiana degli anni Settanta prodotta dal mondo vivacissimo delle sottoculture underground, e nell'interesse per le icone del "Cassic tatoo".
In ogni caso parliamo di opere dall'immediato impatto visivo ma, al tempo stesso, atte ad indurre una riflessione ulteriore sul loro significato finale e quindi affascinanti come il mistero che esprimono... allegro, malinconico e imperscrutabile, nello stesso tempo.