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Nadar: numerose le sue intuizioni e sperimentazioni
Notizie Milano

Nadar: il pioniere della fotografia moderna

Del 26/04/2013 di Lucia Conti - Ispira a Jules Verne ben due romanzi ed anticipa il fotogiornalismo.

Gaspard-Fèlix Tournachon, noto soprattutto con lo pseudonimo di Nadar, è uno grandi pionieri della fotografia. Critico teatrale, aeronauta, giornalista e caricaturista, si dedica alle sue passioni con originalità e grande impegno sperimentale.

Scatta da un areostato le prima foto aeree della storia ed è tra i primi ad avvalersi del flash al magnesio.

Ispira al suo amico Jules Verne il romanzo "Cinque settimane in pallone", dopo aver costruito un enorme pallone ad aria calda chiamato "Il Gigante" (uno dei più grandi del mondo). "Il Gigante", tuttavia, precipita al secondo volo (pur lasciando miracolosamente illeso l'equipaggio), Nadar si convince del fatto che i cieli siano destinati ad essere solcati da macchine più pesanti dell'aria e promuove questa filosofia nell'ambito di un'associazione in cui coinvolge anche Verne. Allo scrittore ispira inoltre il personaggio di Michel Ardan (anagramma di Nadar), protagonista del famosissimo "Dalla terra alla Luna".

Ospita nel suo celebre studio di Boulevard des Capucines la prima collettiva degli impressionisti, nella persone di Monet, Manet, Sisley, Pisarro, Morisot, Cészanne e Renoir. Viene coinvolto dalle critiche che li travolgono, ma diventa anche un corresponsabile della loro futura fama quando, dissipate le nubi della facile diffidenza misoneistica, si afferma l'indiscutibile valore della nuova corrente.

Fissa per sempre in una serie indimenticabile di foto e caricature i personaggi più noti della sua epoca e nel suo studio transitano Baudelaire (di cui diventerà caro amico), Bakunin, Delacroix e Dorè. Nel 1885 fotografa Victor Hugo nel suo letto di morte. I suoi scatti catturano la psicologia dei soggetti rappresentati, dalle espressioni ai dettagli che vanno a completare il quadro della personalità, e rendono il tutto con una tale sontuosa efficacia da fargli guadagnare il lusinghiero appellativo di "Tiziano della fotografia"

Suo è inoltre il primo servizio di fotogiornalismo, un'intervista fotografica, nonchè registrata con un fonofono, allo scienziato M.Chevreul.

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