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Massimo Giacon - The Pop Will Eat Himself
Del 13/02/2013 di Angela Fiore - Giocattoli in ceramica, malati e disperati, vittime dei mali della società
Dal 12 febbraio al 31 marzo, la Triennale Design Museum di Milano ospita una mostra di ceramiche dell'artista padovano Massimo Giacon, con uno smaccato errore nel titolo.
La dicitura corretta in inglese sarebbe The Pop Will Eat Itself, ma il refuso è, in questo caso, assolutamente voluto.
Quelle che inizialmente dovevano essere figure bidimensionali, fumetti destinati ad animarsi grazie alla modellazione 3D, sono diventati toys, giocattoli, coloratissimi e all'apparenza allegri, che nascondono tuttavia un lato alquanto sinistro. I personaggi di questo vivacissimo zoo, sono infatti deformi, mutilati, malati. La loro condanna è, appunto, il Pop, visto come una malevola divinità, che può quindi sfuggire alla generica definizione del pronome neutro.
Il Pop, non è altro che la personificazione astratta della società contemporanea, che consuma a velocità incredibile, distrugge, dimentica e contamina tutto, anche le proprie stesse creazioni. Più di ogni altra cosa, a fare le spese della corsa cieca verso un presunto progresso, è la nostra innocenza. L'innocenza dell'individuo, così come quella della società in senso lato, viene corrotta fin troppo presto, inquinata dal malessere che ci siamo autoinflitti e che ci rende cinici, maliziosi e irrimediabilmente infelici.
I toys di Giacon, come tutti gli oggetti di design, non sono opere destinate alla contemplazione, ma sono, almeno in teoria, pensati per entrare materialmente nelle nostre vite e nelle nostre case: è questa prossimità con l'uomo che corrompe definitivamente i simboli dell'innocenza.