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Arthur Tress fotografia
Notizie Milano

L'irreale fotografia di Arthur Tress

Del 01/06/2012 di Andrea L. Casiraghi - Nelle opere del fotografo è evidente il bisogno di raccontare il conflitto tra l'individuo e le sue più intime paure.

L’opera di Arthur Tress è una ricerca estetica coinvolgente che segna nel collettivo contemporaneo una fotografia marcatamente surreale, a tratti ingenua e violenta, carica di contrasti simbolici e di interpretazioni forzate della realtà.

Proprio questo sviluppo istintivo dell’opera è alla base del tentativo di dare forma al pensiero, al sentimento e a un probabile contrasto interiore dettato da vicende personali, cicatrici che hanno maturato nell’artista una rilevante forza espressiva.

Una fotografia, che nei suoi aspetti formali rileva caratterizzazioni emotive, diventa lo strumento per la costruzione di un complesso affresco intimo, sintomo di uno sfogo personale prima ancora che artistico.

Le ansie dell’uomo emergono chiare nei volti, negli ambienti, nei paesaggi e in tutti quei simbolismi che trasformano le immagini in racconti surreali.  Le maschere, le ombre, i corpi sono gli strumenti per la raffigurazione di paure e incertezze. Apparenze che non mancano di inquadrare negativamente le forme contorte di alcuni valori della società.

La visione di Arthur Tress è un’interpretazione pessimistica e mortale delle cose del mondo; è una sorta di incubo dove le persone diventano fantasmi e gli ambienti scenari di un costante conflitto tra l’individuo e le sue stesse paure.

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