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Il "Turista di tutte le arti possibili", Fabio Mauri a Milano
Del 28/06/2012 di Redazione Milanolocali.it - La grande arte italiana degli anni '70 in mostra con Fabio Mauri al Palazzo Reale.

Fabio Mauri ha lasciato il segno nella storia dell'arte e cultura Italiana, non solo per le sue qualità di artista e drammaturgo, ma anche per il suo essere precursore e protagonista dell'avanguardia italiana a partire dagli anni Cinquanta.
La sua vita si articola tra Bologna e Milano fino al '57, per poi trasferirsi stabilmente a Roma, dove nel 1967 ha fondato con Umberto Eco, Edoardo Sanguineti e Angelo Guglielmi, la rivista Quindici.
Artista eclettico e interessato al teatro, cinema e letteratura, Mauri lavora a installazioni, performance e libri di arte, incentrati sulle vicende sociali e politiche italiane.
Lo sguardo di Mauri si è posato sui temi della guerra, del Fascismo, dell'Olocausto, del recupero della memoria storica, e si è espresso in una grande sperimentazione e commistione dei linguaggi dell'Arte, ampiamente accompagnati da quelli propri del mondo dell'informazione e della comunicazione, e delle modalità operative delle arti sceniche e teatrali.
Tra le opere più rigorose e importanti bisogna ricordare «Ebrea» (1971), «Che cosa è il fascismo» (1971), «Manipolazione di cultura» (1976). Mauri colpì l'immaginario collettivo quando proiettò film dell'amico Pasolini su se stesso con la performance/azione cinematografica «Intellettuale: il Vangelo secondo Matteo di/su Pier Paolo Pasolini», realizzata a Bologna nel 1975, anno della morte dello scrittore.