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Gae Aulenti, archistar amata e odiata.
Notizie Milano

Gae Aulenti, fierezza neoliberty

Del 29/03/2013 di Lucia Conti - Carriera e successi della signora dell'architettura italiana

Gae Aulenti si forma professionalmente in quella Milano degli anni cinquanta che ruota attorno al recupero "neoliberty" e antirazionalista degli equilibri architettonici preesistenti. Nello stesso periodo e fino al 1965 collabora con Casabella-Continuità, diretta da Ernesto Nathan Rogers, di cui diventa anche assistente presso la cattedra di Composizione Architettonica al Politecnico di Milano. E' in quegli anni che conosce Renzo Piano.

Per lo showroom di Olivetti a Parigi realizza "Pipistrello", la famosa lampada da tavolo di grande design, e sempre per Olivetti allestisce lo showroom di Buenos Aires. A seguito di tutto questi diventa talmente famosa che Gianni Agnelli la contatta per farsi ristrutturare l'appartamento milanese in zona Brera. E' l'inizio di un'amicizia destinata a durare negli anni e a produrre sempre nuove collaborazioni,

La caratteristica principale della sua progettazione è la profonda connesione con il contesto urbano, che genera un'evoluzione fisiologica e non traumatica delle forme e degli stili.

Negli anni settanta Gae Aulenti è membro del Comitato direttivo della rivista Lotus International, espone al Moma, collabora con Luca Ronconi al Laboratorio di progettazione teatrale e dirige Fontana Arte, producendo elementi di arredo destinati a diventare veri e propri "cult".

Fra le sue opere più famose possiamo citare l'allestimento del museo d'Orsay, a Parigi, la riprogettazione di Piazzale Cadorna, la ristrutturazione di Palazzo Grassi, a Venezia, l'allestimento del Museo Nazionale d'Arte Moderna del Centre Georges Pompidou di Parigi, il restauro di Palazzo Branciforte, a Palermo, dell'aeroporto San Francesco di Perugia e dell'Istituto italiano di cultura a Tokyo, tutti interventi che hanno destato ammirazione e polemiche, che sono state apprezzati, ma anche molto criticati, capiti, ma anche fraintesi... e in fondo va bene così.

Del resto, come diceva Gae: "Piacere a tutti, non va bene".

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