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Angelo Mangiarotti, sobria poesia
Del 19/03/2013 di Lucia Conti - Maestro indiscusso dell'urbanistica e del design, in mostra a Milano.

Urbanista, architetto, designer, scultore, Angelo Mangiarotti si segnala a livelli di vera eccellenza in ognuno di questi ambiti e non solo sul suolo nazionale, ma anche in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Giappone.
Per celebrarlo la Galleria Sozzani ha indetto una mostra in suo onore che sarà inaugurata il 7 aprile.
Nasce nel 1921 e nel suo settore spicca tra le figure più eminenti del XX secolo.
Ha una visione sobria e funzionale dell'architettura e il disegno industriale gli appare analogo alla scultura nella sua capacità di dominare la materia, ma non in virtù di una mera espressione narcisistica, bensì come tensione necessaria verso il fine "non estetico" a cui tende.
Negli Stati Uniti interagisce con giganti del calibro di Frank Lloyd Wright, Walter Gropius, Mies van der Rohe e Kondrad Wachsmann.
Tra i suoi prodotti di design industriale più riusciti annoveriamo le sedie "59" e Tre3, le lampade Lesbo e Saffo, l'orologio Secticon e il lampadario Giogiali.
Numerose le sue collaborazioni con importanti aziende di arredamento, ma anche case automobilistiche come l'Alfa Romeo. Studia nuovi modelli di automobili componibili, progetta una galleria del vento per la verifica del coefficiente di penetrazione aerodinamica delle vetture e una pensilina per l'ingresso dello stabilimento di Arese. Nonostante nessuno di questi studi approdi a una realizzazione definitiva, il contributo fornito è importantissimo.
Sul piano delle infrastrutture interviene a Milano occupandosi di alcune stazioni del passante ferroviario, non solo orientando l'attenzione sullo scopo principale dell'infrastruttura, ma anche occupandosi di ridurre i rumori, di moltiplicare le aree di incontro e di migliorare esteticamente il volto delle stazioni.
Muore a Milano nel 2012, lasciando un meraviglioso precetto etico e deontologico: "La felicità viene dalla correttezza".